Opere
- Sul non-essere o Sulla natura
- Encomio di Elena
- Autodifesa di Palamede
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"Il retore Gorgia diceva che coloro che non si danno pensiero della filosofia, attenendosi alle discipline correnti, sono come i Proci che aspiravano a Penelope ma si univano alle sue ancelle."
(gnomologio vaticano)
Suda, Gorgia
"Gorgia figlio di Charamantides, da Leontini, retore, discepolo di Empedocle, maestro di Polo i Agrigento, di Pericle, Isocrate e Alcidamante di Elea che ne continuò la scuola; era poi fratello di Erodico il medico. Porfirio lo colloca nella ottantesima Olimpiade, ma bisogna ritenere che fosse vissuto prima. Egli per primo conferì all'aspetto retorico dell'educazione energia della dizione e metodo teorico, e si servì di tropi, metafore, allegorie, ipallagi, catacresi, anadiplosi, apostrofi e parisosi. Richiedeva a ognuno dei suoi discepoli cento mine. Visse centonove anni e lasciò molti scritti. "
Filostrato, Vite dei Sofisti
"La Sicilia ha dato i natali in Leontini a Gorgia: a lui siamo indotti a far risalire, come a un padre, il metodo sofistico. ... Egli diede l'esempio e stimolò i sofisti a ricorrere a impeto, espressione inattesa, ispirata solennità, stile sublime per argomenti sublimi, scansioni nel periodare e attacchi imprevisti nell'esposizione ... e vi inserì anche termini poetici per accrescere il decoro e la grandiosità. Si dice anche che Gorgia giunto a centootto anni non avesse il fisico sfinito dalla vecchiaia, ma ancora fosse in forze e giovanile nei sensi."
Filostrato, Epistole
"Gorgia ebbe ammiratori numerosi e illustri, prima di tutto i greci di Tessaglia (là dove far retorica si disse per antonomasia << gorgizzare>>) e quindi l'intero mondo greco, in presenza del quale egli dal basamento del tempio in Olimpia parlò contro il barbaro."
Isocrate, Per lo scambio dei beni
[Gorgia] "non si sposò mai, non ebbe figli, e perciò rimase esentato anche da quest'onere altrimenti ineliminabile e molto costoso."
Athenaeus, deipnosophistae
" E ad uno che gli chiedeva quale regime di vita avesse seguito per vivere tanto tempo una vita così armonica e nel pieno possesso delle sue facoltà sensoriali, Gorgia rispose: << Non agendo mai in conformità del solo piacere>>."
Lucianus, Macrobioi
"Si dice che, interrogato sulla causa della sua lunga e sana vecchiaia nel pieno possesso di tutte le sue facoltà sensoriali, rispondesse: <<Per non essermi mai abbandonato alle gozzoviglie degli altri>>."
Aelianus, Varia historia
[Gorgia] era giunto al termine della vita e, preso per l'estrema vecchiaia da una specie di debolezza generale, giaceva scivolando a poco a poco nel sonno. Uno dei familiari gli si avvicinò per osservarlo e gli chiese cosa facesse; e Gorgia rispose: << Ormai il sonno comincia ad affidarmi alla sua sorella>>."
Pausania, Guida della Grecia
"C'è anche da vedere la statua di Gorgia di Leontini. Eumolpo, che era nipote di Deikrates, sposo della sorella di Gorgia, si attribuisce la dedica della statua in Olimpia. ... [Gorgia] Ebbe grande rinomanza per i propri discorsi tenuti durante le feste sacre a Olimpia; si racconta poi che, giunto in Atene, insieme a Tisia ... Ma, rispetto a quest'ultimo, Gorgia presso gli ateniesi ebbe fama maggiore, tanto che Giasone, tiranno di Tessaglia, lo tenne in conto maggiore di Policrate che pure aveva organizzato una scuola retorica in Atene non del livello più basso."
Platone, Menone
(Socrate): In passato, mio Menone, I Tessali erano rinomati tra i greci e ammirati per i loro cavalli e la loro ricchezza. Ora invece, a quel che mi pare, lo sono anche per la loro sapienza, e in misura non inferiore agli altri quelli di Larissa ... La responsabilità di questo è di Gorgia: giunto in quella città prese a far amanti della sapienza i primi degli Aleuadi e gli altri Tessali."
Platone, Filebo
" O Socrate, ho sentito spesso Gorgia dire che l'arte del persuadere è di gran lunga superiore alle altre; essa infatti rende tutti soggetti a sé non per forza ma di loro spontanea volontà, e perciò di molto è la migliore di tutte."
Diodoro di Agirrio, Biblioteca storica
"A quel tempo in Sicilia la città di Leontini, colonia di Calcide ma legata da stretti rapporti ad Atene, era oggetto di assalti siracusani. Poiché erano in difficoltà causa dell'attacco e per la superiorità dei siracusani rischiavano che la città cadesse, inviarono un'ambasceria ad Atene, chiedendo che l'assemblea del popolo li soccorresse rapidamente e salvasse la loro città dal pericolo. Il capo degli inviati era il retore Gorgia, di gran lunga il più abile maestro della parola dei tempi suoi. ... Egli dunque, giunto ad Atene e condotto all'assemblea del popolo, parlò agli Ateniesi sulla proposta di alleanza, e grazie alla peculiarità del suo stile impressionò gli Ateniesi che erano fini e acculturati."
Plutarco, La gloria degli Ateniesi
"Ebbe fioritura e rinomanza la tragedia; procurava con le vicende e le pene un inganno in cui - dice Gorgia - chi lo induce realizza il suo compito meglio di chi non lo induce, e chi ne subisce gli effetti è più sapiente di chi non li subisce."